La Paris Fashion Week si prepara a inaugurare una trasformazione profonda nell’industria della moda. In questa stagione, un’ondata di debutti alla guida creativa dei maggiori marchi del lusso indica non solo un rinnovamento estetico, ma una ristrutturazione dei centri del potere nel mondo fashion.
L’ondata dei debutti
L’attenzione sarà rivolta ai designer che per la prima volta guideranno marchi iconici. Jonathan Anderson presenterà la sua prima linea femminile prêt-à-porter per Dior. Matthieu Blazy farà il suo debutto in Chanel dopo il successo nella linea maschile. Pierpaolo Piccioli si sposterà a Balenciaga, compiendo un passo sorprendente dalle sue radici couture. Miguel Castro Freitas guiderà Mugler, Mark Thomas — Carven, mentre Jack McCollough e Lazaro Hernandez saranno alla direzione creativa di Loewe. Duran Lantink porterà avanti sia prêt-à-porter che couture per Jean Paul Gaultier. Glenn Martens presenterà la sua prima collezione prêt-à-porter per Maison Margiela, dopo il debutto nella couture. Questo ampio elenco di debutti, forse il più ambizioso degli ultimi anni, riflette la volontà delle maison di resettare e ridefinire i codici.
Quando il secondo show conta di più
Nel mondo della moda, la seconda collezione di un designer spesso pesa più della prima. È in quel momento che la direzione creativa si consolida, la sostenibilità economica viene testata e la visione si chiarisce. Alcune maison si affidano più a questa evoluzione che al semplice retaggio.
Rimescolamenti nel calendario e nei formati
I cambi ai vertici del design stanno anche modificando l’agenda degli show. Chanel ha ottenuto un raro slot serale, segno di un riposizionamento audace. Alcune maison stanno ripensando i formati delle presentazioni, i tempi e l’equilibrio tra passerella ed eventi off-site. Nel frattempo, teaser strategici alimentano l’attesa. Balenciaga ha cancellato la sua presenza social, mentre Dior, Loewe e Jean Paul Gaultier hanno lanciato annunci criptici.
Oltre la passerella
L’attenzione cresce anche fuori dalle maison. La mostra “Virgil Abloh: The Codes” offre uno sguardo retrospettivo. Zara celebra i suoi 50 anni con un progetto pop-up. L’Oréal Paris organizza il suo show annuale in municipio. Mentre l’energia delle passerelle cresce, voci esperte notano il ritorno del peso culturale. La Paris Fashion Week può riaffermarsi non solo come spettacolo, ma come fulcro dell’economia creativa.