Lo stilista rende omaggio alle figure femminili che lo ispirano — flâneuse che vagano tra paesaggi mediterranei in pizzi, chiffon tecnici e una leggerezza elegante.
Il quinto giorno della Milano Fashion Week si conferma uno dei più intensi ed emozionanti. Quattro maison simbolo del Made in Italy hanno presentato le loro collezioni Primavera/Estate 2026, ognuna con un linguaggio stilistico ben definito. Ermanno Scervino ha proposto un viaggio tra luce e trasparenze mediterranee, Ferragamo ha riscoperto atmosfere anni ’20, Luisa Spagnoli ha messo al centro la naturale eleganza, e Laura Biagiotti ha intrecciato moda e arte futurista. Questo mosaico di linguaggi evidenzia la vitalità di Milano come capitale internazionale della moda.
Ermanno Scervino: trasparenze mediterranee e artigianato d’eccellenza
La collezione Primavera/Estate 2026 di Ermanno Scervino è un inno alla luce e al movimento. Le donne immaginate dal brand — turiste ad Anacapri o esploratrici urbane — sono avvolte in trasparenze, ricami e texture che ricordano le maioliche mediterranee. Pizzi, uncinetti e cristalli si fondono con tessuti leggeri come il chiffon, lavorato con antiche tecniche e trasformato in blazer e capi strutturati.
La palette cromatica si muove tra blu saturi, sabbia calda, arancio brillante e azzurri scoloriti dal sole, restituendo una visione poetica e vibrante del Mediterraneo. Gli accessori non sono meri complementi, ma protagonisti: borse in paglia intrecciata, raffia e pelle dialogano con sandali delicati, mocassini frangiati o zeppe in sughero che ammorbidiscono la rigidità delle forme.
«Ho cercato di fare abiti che esaltassero la femminilità — con l’umiltà di fare sempre qualcosa di nuovo», spiega lo stilista. «Dobbiamo fare moda, non inseguirla». Questa filosofia si traduce nel rispetto per il saper fare: «Trattare i capi con spirito artigiano, ma sempre in modo diverso. Far sì che l’abito si riconosca senza che si veda il marchio».
Così prende forma l’abilità di rendere elegante ciò che nasce sportivo: un completo azzurro che sembra jeans ma è in chiffon è il manifesto di quell’equilibrio tra tradizione e sperimentazione.
Ferragamo: un tuffo negli anni ’20 — jazz, libertà, rinascita
Maximilian Davis per Ferragamo attinge agli Anni ’20, reinterpretando i codici d’archivio della maison con linguaggio contemporaneo. L’ispirazione proviene da un archivio del 1925 e dal movimento “Africana”: stampe animali, frange e tessuti esotici diventano simboli di status. Abiti a vita bassa, sottovesti di pizzo e completi da “speakeasy” narrano la rinascita femminile, mentre il menswear si tinge di zoot suit e dandysmo espressivo.
«Fu un momento in cui le donne stavano creando una nuova femminilità: una celebrazione della libertà, una riappropriazione di sé», sottolinea Davis. Il concetto di libertà pervade l’intera collezione: silhouette fluide, abiti patchwork e dettagli grafici rimandano all’epoca del jazz.
Gli accessori dialogano con l’heritage: la Hug Bag si rinnova in vernice, stampa coccodrillo e pelle intrecciata; piume leggere e particolari gioiello arricchiscono modelli iconici. Le calzature diventano vere sculture: tacchi a S, pumps con catene Gancini, mule boudoir con perline e sandali con fiocchi di raso creano un’estetica teatrale ma raffinata.
Davis conferma il suo talento nel tessere archivi e contemporaneità, restituendo un Ferragamo audace, internazionale e profondamente radicato nella sua storia.
Luisa Spagnoli: naturalezza come lusso autentico
Con la collezione SS26, Luisa Spagnoli celebra la femminilità attraverso la libertà del corpo e la forza della natura. Lino, cotone e seta accarezzano la pelle come una brezza mediterranea, e gli abiti nascono dal punto vita per fluire in silhouette leggere. La palette cromatica spazia dal corallo al limone, dal rosa al pervinca, al cacao e al bronzo, con contrasti in bianco e nero.
Elemento centrale è il punto vita: «Il punto vita è segnato da nervature che accompagnano il corpo senza costringerlo, e da bustier in raffia sotto spolverini o cinture in corda», spiega Nicoletta Spagnoli. Questa visione dialoga con l’equilibrio tra leggerezza e volume — capi che esaltano il corpo senza limitarlo.
Lo show non è mera dimostrazione estetica, ma una proposta concreta per le donne: «La collezione deve essere portabile… non deve essere fine a se stessa, deve essere vera. Chi la vede deve dire ‘la voglio’».
Alle spalle, emergono il valore del made in Italy e la cura sartoriale in ogni dettaglio: cuciture invisibili, petali sovrapposti, intrecci che diventano rose in maglia. Questa maestria si accompagna agli accessori: borse, sandali in pelle e pochette in raffia.
Luisa Spagnoli ribadisce la filosofia “naturalmente chic” come un approccio di vita, non solo estetico.
Laura Biagiotti: arte futurista e il volo della “Futurfarfalla”
Lavinia Biagiotti Cigna porta in scena una collezione che intreccia moda e cultura: The Art of Fashion. Ispirata alla “Futurfarfalla” di Giacomo Balla — simbolo di leggerezza e trasformazione — la linea SS26 mette in dialogo abiti, maglieria e accessori con arti visive e letterarie, evocando perfino Il Barone Rampante di Calvino.
«C’è sempre bisogno di un nuovo abito che offra una prospettiva fresca», racconta Lavinia Biagiotti Cigna. «Il mio intento — prima per me stessa, poi per le donne che amano le nostre creazioni — è vestire il tempo con coraggio, passione e responsabilità». È un invito a leggere la moda come trasformazione, capace di unire realtà e immaginazione.
Quest’anno la maison celebra i 60 anni dalla fondazione — un traguardo che rafforza le radici ma guarda al futuro con slancio. Il percorso nel “bosco dei vestiti”, che narra la storia del marchio, si riflette nelle creazioni SS26, aggiornando l’eredità casa in chiave moderna.
Il legame con l’arte è dichiarato e potente. Il suggestivo allestimento al Piccolo Teatro Grassi e la presenza della top model Pat Cleveland, incarnazione dell’eleganza senza tempo, amplificano l’effetto scenico.
Gli accessori traducono la stessa visione in chiave pop: borse metalliche, occhiali futuristi e sabot colorati completano un guardaroba che unisce immaginazione e quotidianità. Una collezione che è sogno e realtà, metamorfosi e continuità.
Tante star in prima fila
Da Ferragamo il front row includeva Naomi Watts, Christy Turlington, Laetitia Casta, Bianca Balti e la étoile Nicoletta Manni. Da Ermanno Scervino erano presenti: Olivia Palermo, Natalia Vodianova, Paola Iezzi, Michele Morrone e Chiara Ferragni.