L’eredità punk di Nana e l’influenza Westwood

Per molti, l’infanzia è legata alle storie che costruiscono l’immaginazione. Tra queste c’è Nana, una delle rappresentazioni più iconiche della moda in forma manga. A venticinque anni dal debutto, il suo impatto estetico continua a crescere nelle comunità fashion online.

La sua forza risiede nel contrasto tra le due protagoniste. Nana Osaki vive il punk glamour: pelle, calze a rete, chokers, platform. Nana Komatsu esprime romanticismo: maniche a sbuffo, Mary Jane, maglieria morbida, pastelli. Insieme definiscono un linguaggio visivo ancora attuale.

Vivienne Westwood al cuore dell’universo Nana

Vivienne Westwood è la colonna portante dello stile di Nana. Plaid, corsetti, tailoring drammatico: tutto richiama le collezioni Portrait e Anglomania degli anni ’90. Le iconiche Rocking Horse shoes sono un simbolo costante della serie, così come l’anello Armour. Karen Leong di Vogue sottolinea l’unione tra punk britannico e street style giapponese.

Una conversazione stilistica attraverso Komatsu

Il guardaroba di Komatsu traduce la ribellione di Westwood in dolcezza: scollature a cuore, top strutturati e stratificazioni leggere. Yazawa crea così un dialogo visivo tra le due protagoniste.

Un’eredità condivisa che continua

La recente collaborazione tra Westwood e Yazawa reinterpreta elementi chiave della serie: mini tartan, gioielli scultorei, collane Saturno diventate virali.

Nana oggi

Leong vede in entrambe le Nane i propri contrasti stilistici. Secondo lei, Ai Yazawa ha scritto un capitolo di storia della moda che rimane più vivo che mai.

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