La storia delle First Lady degli Stati Uniti è anche una storia di stile, diplomazia e identità. Il nuovo libro di Michelle Obama The Look rivela come la moda sia diventata un mezzo di comunicazione e inclusione.
Obama ha dichiarato: «Volevo che i miei abiti parlassero di diversità e opportunità».
Le origini: Martha Washington e Dolley Madison
Martha Washington scelse tessuti americani e uno stile sobrio, simbolo di patriottismo e dignità.
Dolley Madison, invece, divenne una pioniera dello stile. I suoi turbanti e abiti eleganti resero la moda uno strumento di politica e fascino sociale.
L’eleganza del ruolo: Mamie Eisenhower e Jackie Kennedy
Negli anni ’50, Mamie Eisenhower rappresentava la femminilità tradizionale con il suo celebre “rosa Mamie” e le gonne ampie.
Jackie Kennedy, con Oleg Cassini, trasformò la moda in diplomazia. Il suo stile classico e raffinato divenne leggenda mondiale.
Glamour e professionalità: Nancy Reagan e Hillary Clinton
Nancy Reagan incarnò il lusso degli anni ’80 con il suo “Reagan Red” e gli abiti firmati.
Hillary Clinton cambiò le regole del gioco: tailleur pantalone e sobrietà come simbolo di competenza e leadership.
Accessibilità e modernità: Michelle Obama
Michelle Obama unì moda e inclusione, indossando sia brand di lusso che marchi popolari. Il suo stile trasmetteva fiducia, forza e autenticità.
Eleganza e polemica: Melania Trump
Melania Trump, ex modella, usò la moda come linguaggio silenzioso. I suoi trench, tailleur e abiti lussuosi divennero simboli di eleganza ma anche di controversia, come la giacca con la scritta “I really don’t care, do u?”.
Le First Lady americane hanno sempre usato la moda come strumento di comunicazione, potere e rappresentazione del proprio tempo.



