La moda neurodiversa porta forza e comfort ogni giorno

Millie Haywood sa bene cosa significhi sentirsi fuori posto. Cresciuta nel sud dell’Inghilterra, ha affrontato gravi problemi fisici e mentali fin da giovane. A 13 anni le fu diagnosticata l’anoressia, passando anni in ospedale. Dipende ancora da un sondino nutrizionale. La malattia le portò via la corsa, sua grande passione, lasciandola senza un’identità chiara.

La sensazione di non essere compresa

Per anni Millie si è sentita diversa, mentre gli altri insistevano che non lo fosse. Le difficoltà sono aumentate quando ha tentato di entrare nel mondo del lavoro: diversi colloqui si sono conclusi con rifiuti immediati, spesso attribuiti al sondino. Questo ha minato la sua fiducia, ma ha anche acceso in lei il desiderio di creare qualcosa di significativo.

La diagnosi di autismo e la riscoperta di sé

A 21 anni riceve la diagnosi di autismo, una rivelazione che le ha permesso di comprendere finalmente se stessa. Era come aver trovato la sua voce dopo anni di silenzio. Con quella chiarezza, ha iniziato a immaginare un progetto che unisse creatività e conforto.

Il conforto come ispirazione

Nei suoi momenti peggiori trovava sollievo stringendo grandi peluche. Un giorno pensò a come sarebbe poter indossare quella stessa sensazione. Da questa intuizione è nata l’idea di creare una felpa che ricordasse un abbraccio.

La nascita di Mentally Unstitched

Nello studio di casa sua Millie ha lanciato Mentally Unstitched, un marchio online di felpe sensoriali progettate per la comunità neurodiversa. Ogni capo pesa circa un chilo, ha cappucci ampi, tessuti morbidi e nessuna etichetta irritante. Millie li descrive come “un abbraccio da indossare”.

La collezione include anche frasi ricamate che giocano con ironia sull’identità neurodiversa, come “Slay-DHD”.

La forza che nasce dall’espressione personale

Millie sogna di creare un’intera linea di abbigliamento che unisca stile e comfort profondo. Per lei Mentally Unstitched è diventato parte del suo percorso di guarigione. Ogni capo racconta che ciò che ci rende diversi può renderci più forti.

Ritrovare uno scopo

Creare il brand le ha restituito motivazione. Come ha detto, il progetto ha “riacceso la scintilla dentro di me”.

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