Quando la luce dorata dell’autunno si diffuse sulle colline dello stato di New York, greggi tranquille pascolavano serene, ignare che la loro lana avrebbe ispirato una nuova generazione di designer. Per gli studenti del College of Human Ecology della Cornell University, quei campi sono diventati un laboratorio naturale dove creatività e sostenibilità si incontrano. Tra loro, Miriam Lourie ha trasformato la sua ispirazione in un paio di calzini di lana verde con una striscia color crema, evocando le dolci colline illuminate dal sole. Il corso Knitwear Design and Other Applications, guidato dalla docente Melissa Conroy, unisce gli studenti ai produttori locali per esplorare il potenziale della lana dello stato di New York nel design moderno e responsabile.
Le sfide della lana locale
L’allevamento di pecore a New York non è semplice. Gli inverni rigidi costringono gli allevatori a nutrirle con fieno, che lascia residui nella lana. Le razze di lana fine come Merino prosperano in climi più secchi, quindi la produzione locale è spesso artigianale. Tuttavia, proprio le imperfezioni della lana rendono ogni filo unico. Attraverso visite alle fattorie e sperimentazioni dirette, gli studenti hanno imparato ad apprezzare le qualità naturali e irregolari del materiale.
Imparare alla fonte
“Comprendere come la lana passa dalla pecora al prodotto finito crea un legame più profondo con il design”, ha spiegato Conroy. Insieme alla dottoranda Paige Tomfohrde ha ricevuto una sovvenzione di 10.000 dollari dal New York Fashion Innovation Center per sviluppare un filato adatto alla maglieria industriale. Gli studenti hanno testato la lana, studiando la tensione e la consistenza del filo, lasciandosi guidare dal materiale. “Di solito partiamo dall’idea e poi scegliamo il filato. Stavolta è stato il filato a guidarci.”
La bellezza dell’imperfezione
La lana dello stato di New York è irregolare, viva e imprevedibile – ma è proprio questa la sua magia. “Quando il filato si comporta in modo inaspettato, apre nuove strade alla creatività,” ha detto Conroy. Gli studenti hanno visitato Crooked Creek Sheep and Wool a Brooktondale e Battenkill Fibers a Greenwich, seguendo ogni fase: dalla tosatura alla filatura. Tornati in aula, hanno trasformato la lana prodotta per loro in calzini ispirati alle loro esperienze sul campo.
Design con personalità
La studentessa Lucy Jones ha passato ore a perfezionare la tensione del filo. “Lavorare con la lana naturale, invece dell’acrilico, è un processo più umano. Abbiamo incontrato le pecore da cui proviene questa lana.” Anche Liriana Nezaj si è ispirata alle venature del legno viste nelle fattorie, creando calzini traforati color malva che ricordano la texture del legno.
Moda e sostenibilità
Pecore sane producono fibre più resistenti. “La qualità della lana riflette la cura dell’allevatore,” ha detto Lourie. La lana è biodegradabile, rinnovabile, resistente al fuoco e ideale per l’abbigliamento, l’arredamento e persino l’isolamento. “Amiamo la lana,” ha dichiarato la dottoressa Amy Glaser. “Dovrebbe essere presente in ogni casa: sui pavimenti, sui letti, sui corpi.”
Dai pascoli alla galleria
Dal 31 ottobre al 13 novembre, i progetti degli studenti saranno esposti alla Jill Stuart Gallery del College of Human Ecology, accanto alle opere degli allevatori e artigiani che li hanno ispirati.



