SS26 a Milano: un punto di svolta
La Fashion Week milanese per la primavera/estate 2026 ha portato una ventata di creatività e gesti significativi. Questa edizione si è distinta non solo per gli abiti, ma per i messaggi dietro di essi: tributi emozionali, debutti forti, ironia giocosa e lusso reinventato.
Debutti iconici e svolte creative
Tra i momenti più attesi c’è stato il nuovo corso di Gucci con Demna alla direzione creativa. Al posto di una passerella tradizionale, Gucci ha svelato 38 look caratterizzati attraverso una presentazione cinematografica che reinterpreta i suoi motivi storici — la doppia G, gli elementi horse-bit e la stampa Flora — con l’estetica street di Demna.
Da Versace, il debutto di Dario Vitale ha creato un’ondata di attenzione. La sua visione abbraccia una sensualità audace — top scollati, completi con accenti provocatori e un glamour senza compromessi. È una dichiarazione: la casa è pronta a cambiare rotta.
Glamour, oro e epoche dorate
Roberto Cavalli si è ispirato a icone come Elizabeth Taylor e Jane Birkin. Abiti dorati fluidi, denim con lamé e silhouette drammatiche coniugano regalità e leggerezza.
Nel frattempo Dolce & Gabbana hanno esplorato un’estetica di “romanticismo stropicciato”. Nella linea uomo hanno abbinato look rilassati in stile pigiama a tagli sartoriali, mescolando formalità e comfort con contrasti giocosi.
Ironia e voce sociale in passerella
In un show emblematico, Moschino ha puntato sull’ironia e sul messaggio sociale. Materiali quotidiani si trasformano in alta moda — nastri di crinolina diventano gonne, elastici diventano abiti ombré, borse assumono forme di oggetti comuni. Nel finale il direttore creativo è apparso in una maglietta con il volto di un bambino e la scritta “Stop”, sottolineando la condizione dei bambini nei conflitti.
Bellezza con messaggio
Le passerelle milanesi hanno parlato anche attraverso la bellezza. L’eyeliner alato classico è tornato in versione nitida. Hairstyle lisci e gelati hanno fatto riemergere la tendenza. Acconciature voluminose, ispirate a Madame de Pompadour, hanno caratterizzato show come Max Mara e Armani. Alcuni make-up hanno avuto un solo elemento focalizzato (lacrime di perle, ciglia dorate), mentre altri hanno favorito onde mosse e naturali.
Chiusura con sentimento: l’omaggio Armani
La settimana si è conclusa con l’emozionante show di Giorgio Armani. Nella Pinacoteca di Brera — nel quartiere in cui viveva il designer — è andato in scena un tributo alla sua influenza. In passerella, tagli fluidi, palette marina e completi sofisticati; fra il pubblico, ospiti in abito nero e alcuni con T-shirt raffiguranti il suo volto. Questo commiato ha dato a Milan Fashion Week eleganza, emozione e senso storico.