Dal mondo tech e finance al tessile
Nata in Bahrain e con base a Dubai, D Two crea un’identità unica con artigianato, tessuti naturali e design senza tempo. La fondatrice Fatima Dito, con un background in informatica, finanza e arte, ha visto nella moda una continuazione creativa della sua carriera.
Per lei il design è un’arte che alimenta l’anima come la musica. Così è nato D Two.
Contro la sovrapproduzione
Il marchio si oppone ai cicli di sovrapproduzione del fast fashion. Fin dall’inizio Dito non voleva che D Two facesse parte di questo sistema. Ogni dettaglio conta e nulla è affrettato.
Le collezioni comprendono abiti, jumpsuit, top, giacche e coordinati. La palette di colori è sobria ma versatile: rosa, denim, grigio, bianco, beige, verde oliva e giallo.
Un pezzo simbolico è l’abito Solene, creato dal riciclo di due camicie, molto apprezzato dai clienti.
Origini, riconoscimenti e crescita
La prima collezione, Aurum Rebirth, trae ispirazione dai motivi geometrici della gioielleria tradizionale del Bahrain. Lo sviluppo del marchio è stato sostenuto da programmi internazionali.
Dito ha partecipato alla residenza Parigi–Manama presso l’Institut Français de la Mode ed è stata selezionata per il programma Bahrain Labour Fund Tamkeen in collaborazione con +973 Artisanat Creative Entrepreneurs Incubator ed ESMOD.
Parigi le ha dato una visione globale e conoscenze preziose da esperti internazionali.
Su 30 designer del Bahrain è arrivata nella top 15, un traguardo importante per lei.
Fascino globale attraverso storie
Secondo Dito ciò che attrae le persone verso D Two è la connessione con le storie dietro i capi. Oggi contano autenticità ed etica.
Presto lancerà una collezione ispirata alla musica nel giugno 2026 e amplierà la linea D Two Essentials.